La giornata di studio a Seravezza dedicata agli usi civici

Sabato 31 ottobre 2015 a Seravezza presso le Scuderie granducali, all’interno del complesso del Palazzo Mediceo riconosciuto da pochi anni patrimonio UNESCO , ha avuto luogo la settima edizione della annuale Giornata di Studio del Consorzio “Il Cigno “ dedicata quest’anno agli usi civici , singolare ed interessante esperienza di autogoverno delle piccole comunità di montagna arrivate fino a noi a distanza di tre mila anni.
Per la prima volta l’iniziativa si svolge oltre i confini della Liguria e va significativamente a collocarsi in Alta Versilia , nel cuore del territorio apuano .
Abbiamo accolto la proposta dell’amico Lorenzo Marcuccetti di Querceta , uno dei più valenti studiosi che collaborano con il Consorzio e che rappresenta uno degli esponenti di punta della generazione di giovani ricercatori dell’area ligure – apuana , perché era doveroso allargare il nostro campo di attività verso un’area geografica a noi molto vicina storicamente e culturalmente . Oggi la divisione in regioni penalizza fortemente il progresso della rete della identità che unisce Liguria , Toscana ed Emilia , determinando frammentazione e crisi delle piccole comunità , private di ogni riferimento istituzionale a livello locale. Parlare di usi civici sta a significare riprendere un argomento delicato e controverso e dare dignità alle nostre comunità locali . Abbiamo inteso con la giornata di studio di Seravezza rilanciare il Centro “Cervati” quale catalizzatore degli usi civici e creare una rete di rapporti di esperienze diverse . Non è un caso che l’invito a partecipare , oltre ai soci del Consorzio , sia stato esteso alle forme associative diversamente chiamate beni frazionali , ASBUC , comunelli dell’intero comprensorio ligure – apuano fra le quali le positive esperienze in atto in alta Val di Vara anzitutto nei Comuni di Sesta Godano e Varese Ligure . E’ questo il retaggio di una storia importante alla quale oggi soprattutto dobbiamo far riferimento perché le piccole comunità possano ancora vivere con le loro positive esperienze di autogoverno . La montagna deve tornare a vivere : la sua lenta agonia sancirebbe una sconfitta che avrebbe ripercussioni gravi sotto ogni profilo , ambientale , umano e sociale .
L’incontro di Seravezza si è avvalso del contributo della locale amministrazione comunale , della Fondazione “Terre Medicee” , del Centro “Cervati” , dell’ASBUC della montagna seravezzina nonché del Consorzio “Il Cigno”. La sessione pomeridiana in particolare è stata dedicata al confronto delle varie esperienze dieci anni dopo la firma della “Carta di Seravezza” che dette impulso al rilancio della esperienza degli usi civici , visti non solo come retaggio dell’antica cultura agro pastorale apuana ma come motore di rilancio economico del territorio montano .