Presentazione del restauro del Cristo crocefisso danneggiato dalla alluvione del 25 ottobre 2011

Sabato 25 giugno 2016 a Casale di Pignone nella chiesa parrocchiale di S.Martino avrà luogo la presentazione del restauro del Cristo crocefisso danneggiato dalla alluvione del 25 ottobre 2011. Si tratta di un’opera risalente al XVIII secolo di autore ignoto che al momento del disastro si trovava all’interno della chiesa nella navata di sinistra . La prolungata immersione nel fango precedente l’intervento seppur tempestivo dei volontari coordinati dalla dottoressa Angela Acordon della Soprintendenza di Genova, arrivata a Casale già nella mattinata del 26 ottobre con alcuni tecnici e restauratori, aveva fatto temere in un primo momento la perdita irreparabile dell’opera . Grazie alla perizia del laboratorio Essedi di Pietrasanta è stato possibile fra maggio 2014 e gennaio 2015 riportare il crocefisso al suo splendore originario.
Il sindaco di Pignone Mara Bertolotto in accordo con il Consorzio “Il Cigno” e la Parrocchia di S.Martino di Casale ha promosso la presentazione del crocefisso restaurato con interventi della restauratrice Daniela Frati e della dottoressa Angela Acordon , dirigente del Ministero dei Beni e le Attività Culturali e del Turismo . Farà gli onori di casa don Enrico Nuti , vicario generale e amministratore della parrocchia di Casale dopo la morte di don Attilio Battolla .
Il restauro è stato reso possibile grazie ad un finanziamento della Compagnia di S.Paolo di Torino con la quale il Consorzio “Il Cigno” ha tenuto costanti rapporti nel lungo e complesso iter della pratica in accordo con il Consiglio parrocchiale . Contributi sono stati versati anche dalla comunità di Casale , dall’UNPLI nazionale e da Dario Vergassola.
“La presentazione ufficiale del restauro – rileva il sindaco di Pignone Mara Bertolotto – rappresenta non esclusivamente il recupero di un’altra opera d’arte sopravvissuta alla alluvione del 2011 ma un omaggio a don Attilio Battolla , per decenni parroco di S.Martino di Casale , al quale dobbiamo gratitudine ed affetto . La speranza della comunità locale è quella di ricreare anche il piccolo centro museale all’interno dell’oratorio restaurato grazie alla sensibilità e disponibilità della Curia . Dalla alluvione nasce la speranza di un rilancio di un territorio gravemente ferito anzitutto nel suo patrimonio storico e culturale ,simbolo della identità della piccola comunità della valle del Casale. Da qui è necessario ripartire con entusiasmo pur in mezzo a tante difficoltà ”.