Per dominare più agevolmente le popolazioni liguri locali del territorio apuo-versiliese, sostituendole con fedeli coloni, i Romani non esitarono a ricorrere ad uno strumento quale la deportazione di massa.
Secondo lo storico Tito Livio nel 180 A.C. i consoli Publio Cornelio Cetego e Marco Bebio Tanfilo prendono prigionieri 40.000 Apuani; sempre nello stesso anno il nuovo console Flavio Flacco assalta gli Apuani stanziati sul fiume Magra ne cattura altri 7.000.
Il trasferimento avviene nella prima fase presumibilmente per via terra e nella seconda per mare con spostamento nel Sannio (attuale provincia di Benevento).
Nonostante questo radicale intervento e la fondazione delle colonie di Lucca e Luni, tappe fondamentali nell’espansione romana sul litorale alto tirrenico, gli Apuani continueranno a costituire un problema non completamente risolto fino al 155 A.C., quando il console Marco Claudio Marcello celebra il definitivo trionfo su questo popolo.