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Nel corso del convegno svoltosi a maggio 2006 a Seravezza in occasione della visita della delegazione sannita di Circello il prof. Giorgio Paoli dell’Istituto di Antropologia della Università degli Studi di Pisa , coadiuvato per l’occasione dal prof. Formicola dello stesso Istituto,che aveva indagato già l’area lunigianese ed i popolamenti apuani , avvia la proposta di un progetto organico da attuare in tutta l’area apuo – versiliese per uno studio approfondito delle genetica delle popolazioni eredi dei Liguri Apuani e Friniati .
Un progetto affascinante , alle radici della storia di un territorio oggi diviso fra Liguria ,Toscana ed Emilia , caratterizzato da profondi mutamenti avvenuti nel corso dei secoli che hanno portato a migrazioni , pestilenze , nascita e morte di popoli e genti . Eppure l’idea di indagare su quel singolare cromosoma Y isolato nello Zerasco e nell’Alto Fivizzanese , studiato in precedenza da Formicola ed altri ricercatori , rappresentò in quella occasione una opportunità da provare in qualche misura , una sorta di ricerca delle origini , pur nel convincimento che dalla eventuale ricerca i risultati possibili avrebbero potuto essere in qualche misura inferiori alle aspettative .
L’anno successivo si decide di procedere per tappe sulla base dei finanziamenti a disposizione e della collaborazione nel frattempo sorta fra Parco delle Apuane , Comunità Montane dell’Alta Versilia e della Garfagnana . In questo contesto fondamentale si dimostrerà in seguito l’apporto di Sauro Mattei , a quel tempo assessore della Comunità Montana Alta Versilia e dell’avvocato Francesco Pifferi , su indicazione di Feliciano Ravera , vice Presidente del Parco delle Alpi Apuane . La condivisione dei tre Enti e dei loro Presidenti porterà alla firma di una specifica convenzione con l’Università di Pisa , grazie alla sensibilità dei professori Paoli e Formicola e del giovane ricercatore Sergio Tofanelli dell’Istituto di Antropologia . La ricerca sarà sostenuta dal gruppo di lavoro del progetto “Il Cigno” che avrebbe portato l’anno successivo alla creazione nello spezzino di un Consorzio intercomunale,e da uno studioso instancabile , Lorenzo Marcuccetti , al tempo del convegno di Seravezza vice Sindaco di quel Comune .
L’indagine , inizialmente a mezzo di studio della saliva e successivamente del sangue dei soggetti maschi , selezionati in base al cognome dopo una indagine analitica degli archivi parrocchiali di Garfagnana ed Alta Versilia , è giunta ormai alla sua fase conclusiva . Nel 2008 il prof. Paoli e il dottor Tofanelli presentano nella sala consiliare del Comune di Stazzema le linee guida della loro indagine interessante alcune località dei Comuni di Stazzema e Seravezza. Parallelamente la ricerca si sposta in Garfagnana nei Comuni di Vagli e Careggine ritenuti i più idonei alla indagine genetica . I primi risultati del progetto sono presentati pubblicamente dagli stessi studiosi durante il Solstizio d’Estate a Volegno di Stazzema nel 2009.
Nel corso del 2008 il prof. Paoli prende contatto con l’Università di Bologna per una analoga indagine di studio , a cura dell’Ateneo felsineo , in un Comune dell’Alto Appennino Bolognese , Lizzano in Belvedere dove è attiva una associazione ultratrentennale , il “Rugletto dei Belvederiani ” alla ricerca di riscontri nel territorio che fu dei Liguri Friniati . Si sottopongono in forma volontaria agli esami una settantina circa di residenti e l’indagine è condotta dalla prof.ssa Donata Luiselli dell’Università di Bologna .
Nel dicembre 2009 , Sergio Tofanelli e Donata Luiselli sono a Circello , accompagnati per l’occasione dai rappresentanti del Consorzio “Il Cigno” , e vengono presi contatti con l’Università del Sannio di Benevento , con la Provincia di Benevento e con l’Amministrazione comunale di Circello. A Circello il 7 dicembre si svolge presso la sala del Convento dei Padri Francescani un importante convegno per fare il punto delle ricerche in corso su genetica delle popolazioni ed archeologia . A margine del convegno sono effettuati quasi quaranta campionamenti su soggetti residenti nell’area di Circello. In questo contesto importante si dimostra l’apporto di Massimo Del Grosso , presidente del Consiglio comunale di Circello , di Alfonso Tatavitto e di Marisa Miele , sempre di Circello , per la individuazione dei soggetti da sottoporre ad esame . I risultati sono nel complesso confortanti e mostrano la permanenza , pur a distanza di oltre duemila anni ,della mutazione genetica
Nel 2014 il dottor Tofanelli , rimasto nel frattempo solo a portare avanti la ricerca a causa del pensionamento del professor Paoli , sviluppa l’indagine del DNA su un campione di oltre sessanta soggetti maschi dei Comuni di Pignone e Rocchetta di Vara in val di Vara e di Vezzano Ligure in val di Magra . Gli esiti sono sorprendenti con picchi di poco inferiori all’area apuana nelle frazioni del Comune di Rocchetta di Vara . Anche i risultati di Pignone e Vezzano Ligure confermano , pur in misura più contenuta , la presenza della mutazione genetica .
Purtroppo la mancanza di fondi ha impedito il completamento della ricerca nei Comuni di Sesta Godano e Zignago e nel piccolo borgo di Biassa in Comune della Spezia . Restano inoltre da indagare alcune piccole comunità della Lunigiana mentre nel frattempo Tofanelli e Marcuccetti incrociano l’indagine genetica con i toponimi e le presenze archeologiche di superficie . Il quadro che esce da una interpretazione interdisciplinare della ricerca è quello di alcuni importanti flussi migratori che in più riprese hanno interessato da nord a sud i passi alpini .